Le vespe sono pericolosi insetti, diffusi in tutto il mondo e distinti in moltissime specie. A occhio nudo è semplice distinguerle dalle api: il corpo è di dimensioni maggiori e meno peloso, hanno caratteristiche strisce di colore giallo acceso, la vita è più stretta e le femmine sono dotate di un pungiglione che può pungere più volte. Quello che le distingue significativamente dalle api, tuttavia, non è solo l’aspetto: le api sono protette, perché insetti preziosi per l’ecosistema, le vespe invece sono infestanti.

IL PERICOLO DELLE PUNTURE DI VESPE E CALABRONI

La puntura di una vespa o di un calabrone (che appartengono appunto alla stessa famiglia) è molto temuta: non si tratta solo di dolore e disagi temporanei, ma del rischio di reazioni allergiche gravi, che possono condurre persino alla morte.

Perché le vespe pungono

Le vespe pungono per difesa: quando si sentono minacciate o, ancor più, avvertono il pericolo per il loro nido, le femmine diventano assai aggressive. Accade soprattutto in primavera e in estate, quando sono impegnate nella costruzione nel nido e nella cura dei piccoli; a fine estate e in autunno le cose sono un pochino diverse, poiché il loro compito si concentra nella raccolta delle provviste ed è allora che diventano piuttosto fastidiose negli orti, magari dove ci sono alberi di frutta matura, oppure in occasione di picnic e barbecue all’aperto.

 

Effetti della puntura

Di solito essere punti da una vespa vuol dire provare un forte dolore immediato, con conseguente rossore, gonfiore e prurito nella zona interessata. Un impacco freddo ed eventualmente un medicinale analgesico e/o antistaminico sono sufficienti a lenirli.

Alcune persone, però, hanno sviluppato una sensibilizzazione a causa di punture precedenti o addirittura sono allergiche al veleno contenuto nel pungiglione: in questi casi gli effetti sono più preoccupanti e vanno da gonfiore eccessivo, malessere generalizzato, vertigini, nausea, dolori al petto a serie difficoltà respiratorie. Al manifestarsi dei primissimi sintomi è necessario rivolgersi al Pronto Soccorso.

 

Piccoli accorgimenti per evitare di essere punti

Quando decidiamo di trascorrere del tempo all’aria aperta, soprattutto in primavera e in estate, è importante avere alcune accortezze:

  • Non indossare abiti dai colori molto accesi
  • Evitare profumi intensi e dolciastri
  • Tenere i cibi coperti
  • Non lasciare bottiglie e lattine di bibite aperte
  • Non sostare nei pressi di bidoni dei rifiuti, né tantomeno di alberi con frutta matura
  • Nel caso in cui una vespa si avvicini, non urlare nè agitarsi, ma restare calmi e allontanarsi lentamente.

COME ELIMINARE UN NIDO DI VESPE

La primavera è la stagione in cui la natura si risveglia e dà inizio a nuovi cicli riproduttivi: per le vespe è questo il momento di dedicarsi alla costruzione del nido. Scelgono quindi un luogo tranquillo, caldo e riparato, come cornicioni, sottotetti, cassonetti delle serrande, intercapedini, ma anche garage, casette da giardino o semplicemente tronchi di alberi. Qui impastano legno masticato o terra con saliva: all’inizio il nido è piccolo come una pallina da golf, in piena estate può raggiungere le dimensioni di un pallone da calcio con all’interno migliaia di esemplari di vespe e calabroni.

Un nido di vespe nascosto all’interno di una canna fumaria

È assolutamente sconsigliato cercare di intervenire con metodi fai-da-te: una disinfestazione dalle vespe e la rimozione del nido devono essere realizzate da tecnici esperti, dotati di tutte le protezioni necessarie e soprattutto capaci di identificare la specie di vespa e di utilizzare le più opportune modalità di intervento per agire in sicurezza e con la massima efficacia.

Per questo, quando vedete ronzare con una certa frequenza vespe e calabroni in giardino, in casa o nei pressi dei luoghi di lavoro, verificate che non ci sia un nido in costruzione nei dintorni e non esitate a rivolgervi a una ditta specializzata.

LE SPECIE DI VESPE PIÚ DIFFUSE IN ITALIA

Vespa Velutina

© Didier Descouens – Opera propria, CC BY-SA 4.0

È chiamata anche calabrone asiatico per la sua provenienza. Raggiunge circa 3 cm e ha il corpo scuro, con la caratteristica striscia gialla che le taglia l’addome e ha all’interno un triangolo nero. Abbastanza aggressiva nei confronti degli uomini, è un terribile predatore di api.

Vespa Crabro

© Ifroz di Wikipedia in italiano, CC BY-SA 3.0

Si tratta del più grosso calabrone europeo. Senza peli, di colore bruno-rossiccio con le strisce gialle, è un insetto carnivoro predatore di altri insetti. Sebbene sia indifferente all’uomo, diventa molto aggressivo quando si sente minacciato o deve difendere il nido: durante l’attacco libera feromoni, che richiamano in suo aiuto eventuali calabroni in zona. La sua puntura può provocare reazioni anafilattiche letali.

Vespa Vasaio

© Damiano Luchetti

Il nome scientifico è Sceliphron spirifex, ma è conosciuta come vespa vasaio o anche vespa muratore, dal momento che costruisce il nido con fango e argilla, prediligendo come luoghi ideali librerie, quadri e stipiti delle porte. Ha l’addome nero a goccia e lunghe zampe nere e gialle. La larva è carnivora, mentre quando raggiunge l’età adulta si ciba delle sostanze zuccherine contenute nel polline, favorendo l’impollinazione.