Ci siamo innamorati dei bombi tanti anni fa.
Era la fine degli anni ’80 e l’introduzione di arnie artificiali per favorire l’impollinazione naturale delle colture cominciava a diffondersi con grande entusiasmo in Nord Africa, Europa e Asia. Da allora li abbiamo studiati, osservati, allevati. Da allora non abbiamo mai smesso di analizzare dati, ascoltare le testimonianze degli agricoltori e cercare di conoscere sempre meglio quest’affascinante imenottero e il suo legame profondo con un’agricoltura sostenibile.
Ormai sappiamo benissimo quanti e quali vantaggi può apportare l’impiego dei bombi:
- Sono lavoratori instancabili, che si dedicano all’attività di bottinamento dall’alba a notte fonda, anche in condizioni meteorologiche avverse.
- Visitano un’enorme quantità di piante, trasferendo di fiore in fiore il polline che si attacca sulla fitta peluria del loro corpo.
- Sono in grado di operare sia in campo aperto, che in serre e tunnel protetti.
- La loro attività riduce la probabilità di attacchi da parte delle muffe.
- L’impollinazione rapida e uniforme e l’allegagione ottimale dei fiori determina una migliore qualità dei frutti.
In questo post ci siamo lasciati guidare dalla curiosità e abbiamo raccolto alcune notizie, pubblicate da università prestigiose e istituti di ricerca internazionali, che ci svelano altre particolari capacità del bombo.
I bombi diventano eccellenti termosifoni o condizionatori, a seconda della necessità.
I bombi sanno combattere perfettamente il freddo e il caldo eccessivo, soprattutto se si tratta di proteggere i piccoli. Quando la temperatura scende, muovono i muscoli dell’addome producendo calore come fossero dei radiatori. Se invece si superano i 30°C, sbattono le ali ad altissima velocità per ventilare e raffreddare il nido. Secondo lo scienziato Sean O’Donnell dell’Università di Washington esistono addirittura bombi specializzati nell’una o nell’altra attività.
I bombi sanno volare ad alta quota.
Nonostante l’aspetto apparentemente poco aerodinamico, i bombi sono volatori eccellenti. Riescono a trasportare grossi carichi di polline, sfidando correnti d’aria e condizioni meteorologiche tutt’altro che buone. Non solo. È stato dimostrato che questi insetti dal corpo tozzo e le ali minute possono affrontare senza problemi l’altitudine, arrivando a superare gli 8mila metri, grazie a una strategia semplice ed efficace: aumentano l’ampiezza del battito.
I bombi si orientano tra i fiori osservando lo spettro elettromagnetico.
I bombi riescono a vedere il campo elettromagnetico dei fiori, riuscendo a orientarsi verso quelli che appaiono colmi di polline. I fiori sono carichi negativamente, i bombi positivamente: un fiore che è stato visitato di recente modifica la sua carica e risulta meno appetibile. Numerosi studi sono in corso per approfondire come lo spettro elettromagnetico dei fiori con le sue alterazioni possa costituire una sorta di linguaggio per la comunità dei bombi.
I bombi hanno un istinto speciale per l’automedicazione.
Quando sono malati o infestati da parassiti, i bombi vanno alla ricerca di nettare contenente sostanze antimicrobiche. La capacità di auto-curarsi è piuttosto comune se si parla di animali vertebrati, ma recenti studi hanno evidenziato anche in alcuni insetti particolarmente evoluti, come i bombi, la tendenza a modificare l’attività di bottinamento a favore di nettari curativi in grado di rallentare lo sviluppo delle infezioni.
I bombi supporteranno agronomi e agricoltori nel monitoraggio delle coltivazioni.
È un progetto ambizioso, in cui ricercatori hanno affidato proprio ai bombi il ruolo di supervisori delle coltivazioni. Con minuscoli zaini hitech attaccati al dorso e dotati di potenti sensori, i bombi sorvolano piante e fiori, dedicandosi al bottinamento e registrando al tempo stesso tutte le informazioni su temperatura, umidità, illuminazione, ecc… In un futuro non molto lontano, una telecamerina effettuerà anche le riprese, realizzando così il monitoraggio costante e completo delle coltivazioni.
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